Underground

underground

Finalmente un nuovo libro di cucina non scontato (nel senso di non comune, non “telefonato”). Bravi Guido Tommasi Editore! E barvi agli autori, il simpatico e competente CFC (Contorno Food Collective).

Si intitola Underground. Tutto il buono che cresce sottoterra e accompagna alla scoperta, o ri-scoperta, di una serie di radici, tuberi, fittoni, bulbi, rizomi commestibili. Dai comuni ravanelli al più raro igname attraverso lampascioni, aglio, rafano, manioca e scorzonera (e parecchio altro).

Foto molto, molto belle, come piacciono a me: eleganti, minimali ma colorate; composte ma non seriose; originali e mai stravaganti.

Ricette tutte fattibilissime (per gli ingredienti meno comuni basta frequentare i mercatini, dove si viene incontro alle necessità delle comunità straniere molto più che nella grande distribuzione, dove, invece, si asseconda un più banale desiderio di “esotico” fine a sé stesso) con un occhio alla creatività e l’altro ad alcune cucine tradizionali. Italiane e non; la scorzonera e i lampascioni hanno una forte connotazione regionale, per esempio.

Gli abbinamenti sono vari e accontentano tutti: chi non mangia cibi animali, vegetariani e onnivori possono trovare ispirazione. Primi, secondi, piati unici, zuppe e persino dolci bellissimi (che devo provare al più presto) con la barbabietola mon amour.

Un bel po’ di idee, insomma, in una veste curata e piacevolissima. Da un po’ non sfogliavo un bel libro così.

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