Radizi 2025: una bellissima esperienza

Radizi 2025: una bellissa esperienza

No, non è la degustazione di tredici vini cominciata alle 10 del mattino che mi offusca la mente: sono lucidissima e posso dire che Radizi 2025 è stata una manifestazione fantastica, perfettamente organizzata, veramente nuova e di successo.

Vinos – Vignaioli Nord Ovest Sardegna

La Sardinia Wine Week –  un ciclo di iniziative che celebrano la produzione agricola del Nord Ovest della Sardegna – è culminata venerdì 9 e sabato 10 maggio con Radizi – Terra, tradizione, resilienza. Un press tour nelle vigne, una degustazione tecnica e… poi festa. Il tutto organizzato da Vinos – Vignaioli Nord Ovest Sardegna

Intanto cosa è Vinos, che, anche se di certo ne ho già parlato, è una cosa che va spiegata bene. Vinos è un’associazione – nata ufficialmente nel 2023 dopo qualche anno di “pensamenti” – tra sette giovani vignaioli, tutti con sede nel Nord Ovest della Sardegna, nelle regioni storiche della Romangia, Nurra e Coros, tutte in provincia di Sassari. La zona per chi non fosse pratico, o conoscesse della Sardegna solo l’aspetto balneare, la vedete in questa immagine: è compresa tra le note località di Alghero e Castelsardo e forma un ideale triangolo con vertice nella città di Sassari.

Radizi 2025: una bellissima esperienza

Nel giro di due anni i vignaioli sono diventati tredici. Ve li elenco ora (in ordine sparso) così cominciate a segnarvi i nomi, che vi saranno utili: Cantina Cargiaghe, Podere 45, Ledà, Carpante, Giuseppe Pocobelli, Ruiu, Agreste, Mario Bagella, Sorres, A3, Terre di Baquara, Agricola Leo Conti, Vini TraMonti. Tutti animati dal desiderio di interpretare consapevolmente un territorio, preservandone la natura intrinseca, l’aspetto e l’integrità.

I colori della terra e delle vigne

L’allevamento delle viti nel Nord Ovest della Sardegna è, insieme alla coltivazione degli ulivi, una vera vocazione; se le condizioni pedoclimatiche sono estremamente favorevoli, altrettanto importanti sono le ragioni storiche. La produzione di vino e olio sono qui attività millenarie, tanto che dal Nord Sardegna partivano anfore piene di vino già al tempo dei Romani. L’economia locale è sempre stata sostenuta dal vino; le colline, caratterizzate da pendii ora dolci ora petrosi, hanno ospitato filari di vigne praticamente da sempre, spesso orientati in modo opposto o speculare gli uni agli altri così da creare un mosaico di sfumature vegetali.

Oggi questa nuova generazione di vignaioli – e la parola nuova non è caso: per una volta sono orgogliosa di poter dire che, anagraficamente, molti di questi ragazzi potrebbero essere miei figli – ha deciso di lasciarsi assorbire dalla terra. Queste persone hanno studiato e hanno preso consapevolezza della fortuna di poter piegare le ginocchia e sporcarsi le mani (eh, sì, la terra è bassa anche se sei giovane e hai studiato) per far crescere la propria azienda, ma anche il territorio che la ospita.  

Uno sviluppo ragionato e sostenibile

La filosofia degli associati a Vinos comprende il rispetto degli agro-eco-sistemi e dei cicli della natura: osservazioni, valutazioni e ragionamenti portano a coltivare le vigne con strategie che consentono il minor impatto ambientale possibile ed eliminano l’utilizzo di insetticidi e diserbanti che inevitabilmente minerebbero la naturale biodiversità di un territorio ricchissimo da questo punto di vista. Cosa evidente a chiunque voglia aprire gli occhi e ascoltare un momento.

Radizi 2025: una bellissima esperienza

L’idea di associarsi è naturalmente legata anche allo sviluppo globale del territorio. Quando vivi in Sardegna ti rendi conto ogni giorno di quanto nessun uomo è un’isola sia una grande verità. Qui dove siamo pochi, lo spazio è limitato, le difficoltà diffuse e le potenzialità ancora poco comprese, il vantaggio che deriva dalla cooperazione tra singoli e dalla tessitura di una tela comune è evidente.

Promuovere, comunicare in modo trasparente, proteggere un patrimonio ereditato dalle generazioni passate, ma progredire e costruire un lascito rispettoso di tutti e del tutto, essere parte integrante di una comunità. Ospitare, far scoprire, toccare con mano e, dai, diciamolo, anche un po’ educare. Questi sono gli intenti di iniziative come Radizi. Nome non scelto a caso.

Radizi 2025: una bellissima esperienza

Non smettere mai di imparare

E veniamo all’emozionante esperienza di Radizi 2025. Dopo il press tour nelle vigne delle tre regioni, sabato mattina, 10 maggio, nella splendida cornice del Palazzo baronale di Sorso, ho avuto l’onore di partecipare a una masterclass – o degustazione tecnica – sui vini di tutte le cantine associate. Onore vero, perché io, che non posso definirmi altro che una modesta bevitrice di (buon) vino e una ancor più modesta comunicatrice del territorio che felicemente definisco casa (le radici si mettono da qualche parte, prima o poi), mi sono trovata fianco a fianco con veri esperti. Sommelier, produttori, docenti universitari e giornalisti come Tom Mullen, che collabora con Forbes e Food 52; Alissa Bica, blogger e redattrice di Wine&Spirits Magazine; Giuseppe Perrone che, tra le altre collaborazioni, scrive per Vinodabere.

Radizi 2025: una bellissima esperienza

Ho imparato moltissimo. Quelle che per me erano colline e altipiani e pianure e rocce e panorami da ammirare con il cuore sono diventate, grazie alle chiare spiegazioni di Mario Bagella (presidente di Vinos) e di Giampiero Saccu, suoli calcarei, marne, formazioni di scisto, argille attive, limo, ghiaia e calcare dolomitico. I venti, in particolare il Maestrale che tanto attendo e amo, sono diventati portatori di umidità, salinità, salubrità delle vigne. La Nurra, che è la regione storica in cui la superficie vitata continua è la più estesa della Sardegna con i suoi milleseicento ettari e che per me significa passeggiate in campagna, sotto i miei piedi è diventata una terra antichissima con i suoi depositi alluvionali.

L’amato Golfo dell’Asinara cui mi volgo ad ammirare tramonti, insieme al capriccioso Rio Mannu e all’unico lago naturale della Sardegna, il Baratz, sono diventati parte del sistema eco-agricolo locale.

Vermentino, Cannonau, Cagnulari e non solo

Ancora prima delle tecniche enologiche, l’importanza dell’età delle vigne, dell’esposizione ai punti cardinali e dell’orientamento dei filari diventava sempre più chiara mentre degustavo i diversi Vermentini, Cannonau e Cagnulari. Differenze marcate di colore, profumo, persistenza, acidità in vini prodotti in luoghi vicinissimi, ma felicemente diversi e unici. E poi un paio di folgorazioni tra tredici vini unanimemente giudicati ottimi da persone molto più esperte di me: un Cagnulari che mi ha davvero sorpreso, trasmettendomi calore, balsamicità, densità (meglio di così non saprei dirlo) e un Vermentino, che mi ha colpito per l’intensità del profumo.

La mattinata mi ha fruttato pagine e pagine di appunti, per me una vera miniera di informazioni che ho annotato con gioia: quando a raccontarti le cose sono persone vere con vere passioni, tutto diventa interessante. Per dar modo di gustare meglio il contenuto dei nostri calici, in perfetto sincrono con il lavoro puntuale dei sommelier dell’Ais che si sono occupati del servizio, c’erano le scelte musicali di Maurizio Pratelli, scrittore, che ha voluto abbinare un brano a ogni vino dimostrando competenza e un gusto veramente non scontato. 

Quando si dice concludere in bellezza

Dopo tanta tecnica… la sera il vino ha indossato le sue vesti più comode. In un luogo altrettanto particolare, l’ex Colonia Campestre di Sassari, che racchiude il piccolo gioiello di un padiglione immerso nel verde, i calici si sono riempiti (e svuotati a velocità impressionante) con tutti gli altri vini delle cantine non compresi nella degustazione mattutina. Rosati e passiti si sono aggiunti alla festa.

Felice e davvero grata di essere stata coinvolta, auguro a Vinos una vita lunga. Auguro ai soci presenti e futuri di mantenere freschezza di idee e di approccio; di crescere nella consapevolezza di avere responsabilità nella creazione di uno sviluppo sostenibile e ragionevole, di ampio respiro, ma sempre con le radici ben piantate in questa terra, che tocca oggi a chi ha ancora molti anni davanti.

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4 commenti

    1. Grazieeee!! Sempre bello sapere che voi mi leggete!

  1. Complimenti per la perfetta disamina Grazie da parte dei sommelier a lei e alla organizzazioni di Radizi a zent anni

    1. Grazie! E ricambio l’augurio. Il vostro contributo è stato professionale e fondamentale per la buona riuscita della manifestazione.

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